giovedì 21 febbraio 2008

Life List

Si chiamano life list. Sono vere e proprie liste che stanno popolando
web, film e narrativa comtemporanea. Elenchi di cose da fare,
desideri da soddisfare, posti da vedere, ma anche liste per non
dimenticare i fidanzati, i baci dati, le case in cui si è vissuti.
Segno del bisogno di organizzare e sistematizzare?
o paura di perdersi..e di perdere la propria identità.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

43, 92, 77, 101 sono tutti ipotetici numeri che indicano le cose da fare (magari prima di morire) con cui sono sapientemente titolate le pubblicazioni che riguardano le LL.
Ma abbiamo davvero bisogno di scandire la nostra vita per punti?...per obiettivi apparentemente raggiungibili dietro l'angolo?...magari imposti implicitamente da terzi?...io sono per LL "flessibili", "intimiste", "non nero su bianco"! (e non so come altro descriverle)! Perchè se non penso ad obiettivi dinamici ed in continuo cambiamento, allora mi viene in mente l'incipit di Fight Club dove la vita è un grande catalogo IKEA con rispettivi prezzi... facile sbroccare! 4,8,15,16,23,42...

Ettore Chiurazzi ha detto...

È inquietante, anche se alcuni esperti di coaching sostengono che talvolta scrivere le cose rilevante e averle davanti agli occhi, ci fa riflettere ed imparare.

lenore ha detto...

ma questa postata è inventata o è tratta da qsa? se si da quale contesto?

Anonimo ha detto...

le liste alla fine servono per poi cancellare le cose fatte o perderle,
maforse è meglio perderle

lenore ha detto...

è vero! io non vedo l'ora di cancellare le cose fatte ma di solito mi capita di doverne aggiungere di nuove. non mi sembra però il caso di questa LL che aspira a costruire un immaginario di sogni più che d'impegni...

Anonimo ha detto...

e se anzichè life list fossero brand life list??

lenore ha detto...

tipo?
fai un esempio?
(ma perchè non ti firmi caro/a anonimo/a?)
identità vere o velate vanno bene ugualmente in rete

Anonimo ha detto...

Maya, il tuo post mi ha indotto a scrivere questa riflessione.
scrivere le cose serve per ancorarci ad un cammino da cui rischiamo di allontanarci, persi nelle piccole schermaglie quotidiane.
è una tecnica, è matematica, e come tale andrebbe insegnata nelle scuole per formare l'abitudine a gestire la complessità.
purtroppo si fa poco.

maja ha detto...

Grazie mille zeligplace. Hai inteso il senso del mio post.